«Insieme al regista, ho fatto in modo che Esra non venisse schiacciata dagli uomini. Si è trasformata in una persona che è in pace con se stessa, sa cosa vuole, combatte e non ha paura». – Burcu Özberk
Esra ama. Esra si prende cura delle cose. Esra plasma forza e coraggio continuamente. Esra attraversa il dolore. Percorre i sentieri più nascosti dell’anima, scopre i sentimenti, raccoglie le sue paure e le sue fragilità senza mai consegnarle agli altri. Esra è tutto. In Ask Mantik Intikam, la serie di No:9 Productions in onda su FOX Turchia, Burcu Özberk racconta una donna ed il suo viaggio alla scoperta di se stessa e dell’amore che prova. La racconta e la dipinge, costantemente, senza mai sgualcirla, senza mai renderla banale. La sua Esra è vicina alle donne, alle donne che lottano in un mondo, spesso, ingiusto e complicato.
Sin dai primi episodi, Burcu ci consegna tra le mani una donna responsabile, indipendente che ha sempre lavorato più degli altri per riuscire a vivere in modo dignitoso ed umile. Il tempo e lo spazio di questa giovane ragazza è fatto di sudore, fatica, amore, dedizione, cura. L’attrice non ci presenta una donna innamorata che resta in disparte, che si lascia spezzare dalle circostanze e dalle paure. Ci regala una donna che ama ed è amata, che cade in mille pezzi, che affronta sofferenze silenziose. Esra ama Ozan, lo ama così tanto da raccogliere sulle proprie spalle tutte le responsabilità che dovrebbero toccare ad entrambi. Spera in un futuro migliore per entrambi. Poi, un giorno, non ce la fa più. Ha un aborto spontaneo, vorrebbe proteggere il suo bambino ma non può. La sua anima si rompe in mille piccoli pezzi. Non può raccontare all’uomo che ama tutto quello che sta provando. Non può continuare ad amare e, allo stesso tempo, restare in una casa in cui, per mancanza di tempo, non viene ascoltata la sua voce.
Decide di porre fine al suo matrimonio, di spegnere l’interruttore del suo cuore per un po’ e di restare in silenzio senza mai più vedere e cercare Ozan. Si rincontrano a distanza di anni ed i loro occhi sembrano non essersi mai lasciati. Le persone intorno, le difficoltà della vita sembrano ostacolare continuamente queste due anime che si conoscono sin da quando erano dei sognanti bambini. Esra rivede quei bambini e si rende conto che quei due vicini di casa che si tenevano per mano e che un giorno hanno scelto di amarsi e di non lasciarsi più, sono ancora dentro di loro, pur restando fisicamente separati.
Le incomprensioni, le cose non dette, i pesi che si portano nel cuore non permettono ad Esra ed Ozan di stare insieme. Eppure, in quel percorso fatto di ferite, di un cuore che si spezza infinite volte, di occhi che raccolgono lacrime, Esra non tradisce mai se stessa, i suoi valori, i suoi pensieri, la sua voce. Resiste, si piega ma non si spezza, crolla ma non lascia mai agli altri la soddisfazione di vederla scomparire. Ama la persona che ha davanti ma mantiene integra la sua anima, pur vivendo paure e fragilità incredibili. Attraversa l’amore anche quando quell’amore è troppo potente.
Vive l’assenza anche quando la schiaccia, anche quando la soffoca. Riesce a costruire un sentimento puro, sincero che non ha bisogno di baci continui e di carezze costanti ma di presenza, di perdono, di sostegno e supporto. Nonostante il tempo e la distanza, il male provocato e ricevuto, Esra e Ozan resistono agli urti della vita ed Esra esplora dei sentimenti che vanno al di là dell’ovvietà. Esra sa che, qualunque cosa accadrà, rincontrerà lo sguardo di Ozan. Ozan sa che, qualunque cosa accadrà, stringerà la mano di Esra come quando erano bambini.
Burcu Özberk assorbe tutto di Esra, le dona il suo corpo, la sua voce, la sua purezza, il suo sguardo sul mondo. Regala a questo personaggio, così sorprendente e reale, dignità e realismo, verità e trasparenza. L’attrice è sempre credibile, incisiva e inaspettata. In un mondo, dove le donne sono continuamente schiacciate e ancora messe a tacere, Burcu permette ad Esra di mostrarsi come una donna che ha una voce, un’evoluzione sorprendente, una strada da percorrere e da costruire. Non so quale sarà la meta finale del viaggio di Esra ma so che è un’eroina a tutti gli effetti, un’eroina del nostro tempo che ama e amerà senza più paure.