“Io, lui, lei e l’asino”: la commedia francese di Caroline Vignal parla alle donne che si rimettono in piedi da sole

Una donna, una storia d’amore sbagliata, un viaggio da compiere ed un asino come compagno d’avventura. Caroline Vignal racconta l’amore, la caduta, la solitudine ed il coraggio di Antoniette, una donna bella, intelligente, ma anche buffa e fallibile che ha bisogno di inciampare lungo il suo percorso per capire l’importanza che ha.

“Io, lui, lei e l’asino” (“Antoinette dans les Cévennes”) è una commedia neo-western femminista che ha entusiasmato il pubblico e la critica al Festival di Cannes 2020 ed ha premiato la protagonista, Laure Calamy, con il Premio César 2021 come migliore attrice. Al centro della storia c’è Antoinette che aspetta da mesi l’estate e la promessa di una settimana romantica con il suo amante Vladimir. Ma lui, all’ultimo momento, annulla tutto. Sua moglie, infatti, ha prenotato un’escursione in famiglia nelle Cévennes con un asino! Desolata, amareggiata e delusa, Antoinette decide di partire e fare anche lei il cammino di Stevenson. Al suo arrivo, scopre che Vladimir non c’è. Ad aspettarla c’è Patrick, un asino testardo, che la accompagnerà nel suo particolare viaggio alla scoperta di sé stessa.

Chapka Films, La Filmerie

Nell’ironico, divertente, colorato viaggio che Antoniette percorre insieme a Patrick, la donna scopre ed analizza la sua vita, le attese che ha riservato all’uomo che ama. Inciampa, si sbuccia le ginocchia, piange, dorme una notte intera in un bosco, sorride, scopre paesaggi incantevoli e persone sconosciute. Vive la solitudine, la riconosce e la comprende. Impara a fidarsi del suo asino, un compagno di viaggio silenzioso, capriccioso ma capace di affidarsi a quella buffa e simpatica donna, di ascoltarla davvero.

Tra natura e chilometri da macinare, Antoniette impara a rialzarsi da sola, a bastarsi da sola. Comprende che non può attendere un uomo che non lascerà mai sua moglie. Assapora una libertà che le permette di riconnettersi con quell’Io che, troppo spesso, ha dimenticato. Diventa libera e ad insegnarle quella sospirata serenità è proprio Patrick.

Caroline Vignal: Photo di Julien Pani

Al Palazzo Grenoble di Napoli, sabato 12 giugno, è stata presentata la pellicola “Io, lui, lei e l’asino” in esclusiva per la Campania. Dopo la proiezione, la regista Caroline Vignal ha incontrato gli spettatori nella nuova Sala Dumas.

Le domande di Chiffon Magazine a Caroline Vignal:

Antoniette si riconnette alla natura in modo delicato ed intenso. Che valore ha per lei la natura in questa storia?

Caroline Vignal: Amo molto camminare. Io stessa ho un rapporto con la natura molto importante. All’inizio, Antoniette è un personaggio molto chiuso, è una donna molto presa dalla sua ossessione e della sua ricerca. La natura ha su di lei un impatto di libertà. La apre, la libera completamente. Credo fortemente che se una persona si lascia andare, la natura può rilanciarci in una specie di cosmicità. Mi piacciono questi personaggini piccoli che camminano sotto una grande volta celeste, con la natura intorno che li rende universali, improvvisamente consapevoli dei propri limiti e quindi, più aperti e più sereni, meno presi dalle proprie ossessioni.

Ma la protagonista le assomiglia?

Caroline Vignal: Probabilmente sì. C’è qualcosa di lei che ricordo ma è una parte di me che, adesso, fa parte del passato.

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