Accogliere, riconoscere, custodire. Giovanna Sannino possiede dentro di sé uno scrigno prezioso e potente in cui avvolge l’arte, protegge l’amore degli esseri umani. Questa attrice, dall’energia che invade e incanta, ci fa inevitabilmente pensare alla parola greca philotimia che proviene dall’unione di due termini; “filos” amico e “timi” onore. La traduzione ufficiale del termine è: “L’amore per l’onore”. Ma questa parola, così magnetica, è quasi intraducibile in italiano. Rappresenta così alcune delle più necessarie virtù per una persona: l’onore, l’integrità e l’orgoglio. Racchiude nel suo significato il senso di umanità.
Nell’arte e nella vita di Giovanna Sannino, passo dopo passo, giorno dopo giorno, c’é una conquista infinita di anime e storie che vorrà raccontare. Lotterà per farlo, costi quel che costi. Nel suo essere attrice (che non si risparmia mai e non chiede nulla in cambio) c’è la gratitudine e il coraggio. Nel suo essere donna resiste ed esiste la resilienza, il senso di appartenenza ad una comunità, dove tutti gli esseri umani sono ascoltati e visti, finalmente.
Intervista a Giovanna Sannino
Come descriveresti la tua Carmela in Mare Fuori?
Giovanna Sannino: Carmela è molto espansiva. Ha un carattere molto forte. Anche se nelle prime due stagioni di Mare Fuori non emerge tanto, nell’ultimo episodio della seconda stagione vediamo Carmela che prende e acquista forza accanto ad Edoardo. La potrei descrivere come una tigre che difende suo figlio a spada tratta e con i denti affilati. Carmela è una donna feroce.
Quale aspetto della sua vita te la fa sentire più vicina?
Giovanna Sannino: Mi sento molto vicina a lei nell’amore e nella maternità. Non sono ancora una madre ma spero di esserlo, un giorno. Spero di essere anche una madre giovane. Carmela ha una grande responsabilità nei confronti dell’amore che, oggi, è un elemento che si sta un po’ perdendo. Prova questo amore passionale e si dedica, con anima e corpo, sia a suo figlio che alla sua famiglia adottiva. In questo siamo molto legate: nel vivere in maniera completamente coinvolgente questi amori che, spesso, sono anche devastanti senza avere paura. Carmela è consapevole delle conseguenze e delle preoccupazioni che possono esserci ma vive l’amore senza alcun timore.
E quale aspetto della sua storia pensi che possa essere vicino alle donne di oggi?
Giovanna Sannino: Carmela è un personaggio molto importante, secondo me, all’interno della serie: è molto vicina a tante donne che oggi non hanno tanta voce in capitolo. Lei è una donna succube, non è una donna potente perché è la fidanzata del boss di Forcella. Carmela è una donna che sta a casa, non ha voce in capitolo e molto difficilmente riesce ad urlare. Ha il suo posto, ha il suo ruolo nella vita quotidiana di Edoardo e rappresenta una pedina: è carnefice, ma carnefice per sé stessa, vittima di un sistema che mette con le spalle al muro tante donne. Per me, Carmela è una voce che deve essere raccontata per una testimonianza che sembra antica nella storia ma purtroppo è tanto attuale, è necessaria.
Che emozione hai provato quando hai capito che Mare Fuori stava avendo successo?
Giovanna Sannino: Non ho ancora metabolizzato il successo che ha avuto e che sta avendo Mare Fuori. Quando sei sul set, sei un po’ in una bolla. Anche se c’è tanto caos fuori, non ti accorgi di quello che sta succedendo. Quando la serie esce e va in onda, entri in un altro tipo di limbo dove ti sembra tutto irreale. Il successo era sicuramente inaspettato per tutti quanti noi. Siamo tutti giovani, guidati da diversi registi e grandi attori che ci hanno accompagnato per tutte le tre stagioni. Il successo è stato un fulmine a ciel sereno. Nessuno pensava che la serie esplodesse così tanto. Se siamo arrivati a così tante persone, vuol dire che c’è stato un buon lavoro di squadra e un’ottima empatia tra di noi. Se questo è arrivato, è soltanto un modo per riempire il cuore in maniera immisurabile.
Mi racconti un momento importante che hai vissuto sul set e che, adesso, porti con te?
Giovanna Sannino: C’è un ricordo che porto gelosamente con me e che fa parte della terza stagione di Mare Fuori. Sicuramente questa terza stagione, con lo sviluppo del mio personaggio, mi ha aiutata a buttare fuori dal mio armadio tanti scheletri, ad esorcizzare tante paure, tanti dolori che mi facevano sentire molto pesante. Per questo motivo, ringrazio Carmela, il regista Ivan Silvestrini e gli sceneggiatori. Il ricordo più bello è collegato ad una giornata di set dove, alle 3:00 di notte, stavamo per concludere una scena molto delicata, a cui tenevo molto perché era molto complicata emotivamente. Ho messo tanto di me stessa. In quella scena c’è più Giovanna che Carmela, se devo essere sincera. Ed è stato bellissimo il silenzio quando la scena si è conclusa e poi c’è stato un bellissimo applauso da parte della troupe e delle comparse che mi hanno donato la loro energia, la loro empatia e le loro emozioni. Quello vuol dire tanto, significa che stai facendo bene il tuo lavoro ed è un ricordo bellissimo.
Quali sono le storie che speri di raccontare nel tuo futuro artistico?
Giovanna Sannino: Voglio raccontare la verità. Ho un lato da giornalista in me e voglio togliere i romanzi, il cinema più commerciale. Vorrei raccontare la verità di tante persone che non riescono a far sentire la propria voce. Vorrei raccontare l’attualità che è ancora un po’ messa in secondo piano. Desidero arrivare a quelle persone che non riescono a far sentire le loro storie. Provengo da Napoli, dalla Napoli piccola e ci sono tante storie che meritano di essere ascoltate e che non sono meno importanti rispetto ad altre. Vorrei raccontare di donne, di quello che sta accadendo a tante donne nel mondo, di tante ingiustizie che vengono messe sotto la coperta. Questo è il mio obiettivo da attrice.