Intervista a Chiara Bordi: «Prisma parla di giovani e proprio a loro regala un qualcosa all’altezza della realtà che vivono»

Intervista a Chiara Bordi: «Prisma parla di giovani e proprio a loro regala un qualcosa all’altezza della realtà che vivono»

Prisma è la nuova serie di Amazon Prime Video Italia che ruota intorno alla complessa relazione tra l’identità, le aspirazioni, l’aspetto fisico e gli orientamenti sessuali di un gruppo di adolescenti di Latina. Tra i protagonisti della serie, che sono tutti alla ricerca del proprio posto in un mondo in continuo cambiamento, troviamo Chiara Bordi che interpreta Carola. Questa talentuosa e coraggiosa donna è pronta a raccontare i giovani, ha bisogno di attraversare gli esseri umani per poter ascoltare le loro infinite e diverse voci. Chiara vuole mostrare la realtà e le sue sorprendenti sfaccettature.

Intervista a Chiara Bordi: «Prisma parla di giovani e proprio a loro regala un qualcosa all’altezza della realtà che vivono»

Intervista a Chiara Bordi: «Prisma parla di giovani e proprio a loro regala un qualcosa all’altezza della realtà che vivono»

Benvenuta, Chiara. Sei tra i protagonisti di Prisma. In che modo descriveresti la tua Carola?

Chiara è una ragazza determinata, estroversa, schietta, libera. Sa quello che vuole e se lo prende.

Cosa c’é di te in questo personaggio e quali sono i doni che vi siete dati nel corso dei mesi delle riprese?

Credo che io e Carola ci siamo scambiate tanto nei mesi delle riprese. All’inizio mi spaventava interpretare un personaggio con un carattere diverso dal mio, poi già dai primi giorni di set ho capito che era una ricchezza. Che lei avrebbe potuto insegnarmi tanto. E così è stato. Sebbene a volte la guardassi con gli occhi di una sorella maggiore, per la maggior parte del tempo ho colto e imparato tanto da lei: la leggerezza, la determinazione, l’essere libera nelle scelte!

Essere, esistere, trovare la propria libertà ed identità. Prisma racchiude dentro di sé tanti valori importi e necessari. Per te, questa serie che significato ha e cosa speri arrivi al pubblico?

Prisma ha avuto un significato enorme per me e credo lo abbia anche nei confronti della società contemporanea. È un racconto che parla di giovani e proprio a loro regala un qualcosa all’altezza della realtà che vivono. Spero che qualcuno si sia sentito rappresentato nei personaggi della serie e nelle loro infinite sfaccettature.

In che modo ti sei confrontata con Ludovico Bessegato e tutto il cast per raccontare al meglio il tuo personaggio e questa storia?

Il mio personaggio è frutto non solo dei miei racconti, ma soprattutto di quelli di Sofia Righetti, che ha lavorato come consulente per la serie. Io ho dato del mio confrontandomi spesso con Ludovico, che mi ha sempre dato spazio per raccontarmi, e mi ha spesso chiesto se mi piacesse il modo in cui era stata costruita Carola e in generale teneva molto anche alla mia opinione. Questa è un’immensa fortuna per me e un prezioso strumento per rendere il racconto di un personaggio ancora più vero.

Che significato ha, per te, la parola “diversità” e quanto é importante, secondo te, raccontare gli esseri umani?

Può sembrare un cliché ma per me la diversità è una caratteristica che arricchisce la persona, e la società in generale. Niente di più, niente di meno. Fa parte della realtà, e deve essere rappresentata e raccontata, ovviamente nel modo più giusto.

 

Intervista a Chiara Bordi: «Prisma parla di giovani e proprio a loro regala un qualcosa all’altezza della realtà che vivono»
Amazon Prime

 Tra le varie recensioni, leggevo che Prisma é stata definita una sorta di Euphoria italiana. Per raccontare questo progetto, nel migliore dei modi, c’é qualche serie che hai considerato come un tuo punto di riferimento?

Credo che Prisma sia una serie unica e trovo difficile paragonarla ad altro. È anche molto diversa da Skam, con cui certo condivide regista ed autori e proprio per questo a volte la prendevo come punto di riferimento. Dopo aver fatto il primo provino per Prisma ho guardato tutte le stagioni di Skam per conoscere un po’ di più di Ludovico e del suo modo di lavorare. Quando abbiamo iniziato le riprese, prima di realizzare alcune scene a volte guardavo qualcosa di Skam in camerino.

Dopo questa esperienza, quanto ti senti cambiata e quali sono le tue nuove consapevolezze come essere umano?

Mi sento cambiata in senso positivo: arricchita, per un certo verso realizzata. Mi sento più consapevole ma credo che in questo momento debba ancora metabolizzare tante cose.

Quali sono le storie che vuoi raccontare e quelle che vuoi vedere al cinema e sulle piattaforme?

Vorrei vedere raccontate più storie che escono dagli stereotipi e dai cliché, e vorrei vedere rappresentate più persone con disabilità.

Che spettatrice sei e quali sono i film e le serie che ti avvolgono, stupiscono ed incantano?

Mi piacciono molti generi diversi e non riuscirei a definirne uno come “il mio preferito”. Mi piacciono molto i film d’azione, commedie, “dramedy”, teen drama, fantasy, thriller. Una caratteristica che amo è quando la psicologia dei personaggi è particolarmente approfondita e stratificata. E adoro i film o le serie tv che trattano di realtà distopiche.

Se dovessi rappresentare, attraverso un’immagine, la parola “libertà”, quale sceglieresti?

Sembrerà una risposta strana ma molto sinceramente è la prima cosa che mi è venuta in mente quando ho letto la parola “libertà”: camminare a piedi nudi.

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