Classe 1985, americana, sorriso angelico e sguardo trasparente. Amanda Seyfried è una delle attrici più dinamiche del Cinema internazionale. Nella sua carriera professionale è riuscita a portare sullo schermo ruoli romantici, profondi e sorprendenti, spaziando in ogni genere senza mai perdere la sua sensibile credibilità. Inizia la carriera di modella all’età di undici anni, per poi debuttare nel 2004 sul grande schermo con la commedia teen ‘Mean Girls’. Dopo il grande successo ottenuto, i ruoli si susseguono di anno in anno e l’attrice diventa una delle icone giovani più richieste ad Hollywood. Dopo la candidatura ai Golden Globes, la Seyfried si è guadagnata la sua prima candidatura agli Oscar 2021 come miglior attrice non protagonista in un film drammatico, grazie all’interpretazione di Marion Davies nel film Mank di David Fincher. In occasione del traguardo raggiunto, ripercorriamo il suo intenso percorso fino ai Golden Globe in attesa di vederla protagonista anche della notte degli Oscar 2021.
Mean Girls
Nel film campione di incassi del 2004, Amanda interpreta la bella Karen Smith, una delle ragazze più popolari del liceo americano North Shore. L’adolescente Candy Heron ( LindsayLohan) è una determinata ragazza cresciuta in Africa che torna in America. Le Barbie, vanitose e, spesso, superficiali compagne di scuola di Candy creeranno non poche difficoltà alla sua vita. Così, la giovane dovrà confrontarsi con le regole ‘non scritte’ della vita scolastica. Nel cast, oltre alla presenza di Amanda Seyfried e Lindsay Lohan, troviamo anche Rachel McAdams, nel ruolo della mitica Regina George e Tina Fey, interpreta Miss Norbury. La commedia, a distanza di anni, è una delle più amate dalle ragazze.
Mamma Mia
Mamma mia è il musical che ha incassato di più nella storia del cinema mondiale. Con le musiche del gruppo svedese Abba ed un cast stellare, il progetto cinematografico ha conquistato tutti. La Seyfried è Sophie, una bella ventenne, che sta per sposarsi con Sky. Insieme alla madre Donna, interpretata da una luminosa Meryl Streep, gestisce un Hotel nella piccola isola greca Kalokairi. Sophie, un giorno, trova un vecchio diario della madre in cui la donna racconta la sua vita passata ed i suoi tre grandi amori. Le tre relazioni di Donna conciliano proprio con il periodo in cui Sophie è stata concepita. La figlia crede che uno dei tre uomini possa essere suo padre e così decide di invitarli al suo matrimonio, all’insaputa della mamma. Tra balli, sorprese, musica e segreti da rivelare, Sophie conosce i suoi tre possibili padri Sam, Harry, Bill e rafforza, ancor di più il suo rapporto con Donna.
Chloe
Nel 2010, Julianne Moore interpreta Catherine, una ginecologa di Toronto che vive con il marito Davide, un professore di musica ed il figlio adolescente. Una sera, casualmente, la donna trova sul cellulare del marito una foto che lo ritrae accanto ad una sua studentessa. Da quel momento in poi, inizia a sospettare che il marito possa tradirla, così assolda Chloe, che ha il volto di Amanda Seyfried. L’affascinante escort deve sedurre David per provare la sua infedeltà. Ma tra le due donne, prevale un’innegabile attrazione fisica che innescherà una serie di problemi. Tra inganno e seduzione, Amanda tiene incollati gli occhi dello spettatore sullo schermo, grazie al suo personaggio dall’anima oscura e tormentata. Il film è stato diretto da Atom Egoyan in soli 37 giorni.
Dear John
Ricordati di guardare la luna, romanzo di successo di Nicholas Sparks, diventa un film nel 2010. Amanda Seyfried e Channing Tatum interpretano i due commoventi protagonisti di una storia d’amore unica. John, un ragazzo ribelle e tormentato, decide di arruolarsi nell’esercito. Quando torna a casa in licenza, conosce la semplice e bella Savannah. Tra i due scatta un delicato ed intenso colpo di fulmine che porta entrambi a costruire il loro legame d’amore. John e Savannah si promettono di scriversi lettere d’amore, quando il ragazzo è costretto a ripartire. Dopo un anno, John sta per ritornare dalla sua amata, ma l’11settembre sconvolge tutti i piani e decide di restare in esercito per altri due anni. Savannah soffre per la lontananza e sceglie di lasciare John e sposare l’amico di vecchia data Tim che ha un figlio autistico. Nel 2007, John torna a casa e scopre che il marito di Savannah ha un linfoma, ormai in fase terminale. Con questa performance, l’attrice ci regala una toccante interpretazione femminile, riuscendo a rendere vivo e tangibile il personaggio scritto da Sparks.
Letters to Juliet
Con Letters to Juliet, Amanda lavora accanto al premio Oscar Vanessa Redgrave, vestendo i panni di Sophie, una giovane americana che sogna di diventare giornalista. Con il fidanzato Victor, parte per una vacanza a Verona. I due giovani, però, passano poco tempo insieme, perché Victor è in cerca di fornitori per il suo nuovo ristorante. Nella romantica città, Sophie visita la casa di Giulietta e conosce le sue segretarie, quattro donne che, ogni giorno, raccolgono le lettere delle innamorate, alle quali poi mandano delle risposte. Incuriosita dal loro lavoro, passa un po’ di tempo con le donne. Un giorno, Sophie trova una lettera nascosta nel muro della loggia di Giulietta. La lettera è stata scritta cinquant’anni prima da una donna inglese. La ragazza scrive una risposta alla donna e, alcuni giorni dopo, Claire si presenta a Verona, insieme al nipote, per cercare Lorenzo, il suo vecchio amore. Sophie decide di aiutare Claire nella ricerca. Amanda Seyfried riesce a colorare con il suo tocco incisivo una commedia leggera, romantica che ha come fulcro la magia dell’amore, capace di ritornare a farci battere il cuore, anche a distanza di anni.
Padri e figlie
Gabriele Muccino dirige nel 2015 un film che racconta il legame eterno tra un padre e una figlia. Amanda Seyfried e Russell Crowe sono i protagonisti della storia. Katie è un’assistente sociale che sta per laurearsi in psicologia. Dopo aver perso il padre, vive una vita sregolata per colmare il vuoto che sente dentro. Un giorno, la ragazza incontra Cameron, i due si innamorano ma il ragazzo deve fare i conti con le insicurezze e la paura di amare di Katie. Tra passato e presente, ricordi dolorosi ed un futuro tutto da costruire, Amanda cuce amabilmente addosso alla propria pelle un ruolo di donna che può e deve mettersi in piedi per trovare, finalmente, il suo posto nel mondo.
Mank
Agli Oscar, ha conquistato ben dieci nominations. Mank di David Fincher è destinato a diventare uno dei film più premiati dell’anno. Al centro della storia c’è la Hollywood degli anni‘30, vista e rivalutata attraverso gli occhi di Herman J. Mankiewicz, uno sceneggiatore alcolista dall’ironia graffiante. L’uomo, interpretato da Gary Oldman, sta terminando la stesura del film Quarto potere. Mank incontra Marion Davis, la diva di Hollywood di quegli anni. L’attrice plasma una figura complessa ma estremamente naturale. Dona carisma e voce ad una giovane particolare, spesso ottusa, che beve troppo e dice, senza frenarsi, tutto quello che pensa. Questa performance è l’ennesima sfida che Amanda Seyfried pone nei confronti della sua carriera, per aprire spazi e finestre nuove per i ruoli che conquisterà in futuro. Con il suo sguardo, quel carisma discreto ma visibile, incarna donne, sottolinea voci, espone i legami umani più profondi, canalizza in modo elegante amore e dolore, con una disarmante naturalezza.
Agli Oscar 2021 ho dedicato il mio ultimo post… spero che ti piaccia! 🙂