Olivia Colman, Dakota Johnson e Jessie Buckley sono le protagoniste di The Lost Daughter, l’opera prima di Maggie Gyllenhaal. La pellicola è tratta dal romanzo di successo La figlia oscura di Elena Ferrante. In vacanza al mare da sola, Leda (Olivia Colman) osserva in modo ossessivo Nina, una giovane madre sulla spiaggia con la figlia. Infastidita dalla loro relazione intima e dalla famiglia allargata tanto chiassosa quanto minacciosa, Leda è sopraffatta dai ricordi del terrore, della confusione e dell’intensità dei sentimenti che l’hanno accompagnata quando è diventata madre in giovane età. Un atto impulsivo la fa precipitare nel mondo strano e inquietante della propria mente, dove è costretta ad affrontare le scelte non convenzionali che ha fatto da giovane madre e le loro conseguenze. Nel cast di The Lost Daughter troviamo anche Ed Harris, Peter Sarsgaard, Paul Mescal e Dagmara Dominczyk.
Il cast di The Lost Daughter ha presenziato al Mill Valley Film Festival. Dakota Johnson e Paul Mescal, insieme alla regista Maggie Gyllenhaal, hanno ricevuto il premio Best Ensemble Award.
Dakota Johnson e Paul Mescal raccontano l’esperienza vissuta sul set del film di Maggie Gyllenhaal
Dakota Johnson ha raccontato l’esperienza vissuta sul set di The Lost Daughter sotto la direzione di Maggie Gyllenhaal: «Maggie ha creato un posto davvero sicuro per noi attori. Fisicamente l’ambiente era molto protetto ma anche internamente per permetterci di fare le cose e sentirsi totalmente sicuri e curati. E tutto questo era creativamente qualcosa di molto libero. Penso che questa capacità molto vera derivi dal fatto che lei sa cosa vuol dire essere un attore. Ed è davvero impagabile».
Mentre Paul Mescal ha raccontato: «Il fatto che Maggie sia un’attrice è stato un elemento fantastico per noi. Come regista, è davvero al timone della storia e di ciò che sta facendo. Penso che ti dia l’opportunità di fare delle scelte audaci che non devono essere necessariamente corrette durante ogni singola ripresa. E questo è un vero alleato, un modo davvero divertente di lavorare».