Intervista a Rosaria Langellotto: «Voglio raccontare la storia di tutte le donne»

Intervista a Rosaria Langellotto: «Voglio raccontare la storia di tutte le donne»

Nel corso del suo viaggio all’interno de L’amica geniale, Rosaria Langellotto ha costruito, plasmato, protetto il potente ruolo di Gigliola. Con la sua recitazione, sempre centrata e vissuta nel pieno delle emozioni, questa giovane attrice ha attraversato i luoghi più silenziosi e misteriosi di una donna che lotta per amore. Adesso, nel suo ampio futuro, le aspettano infinite storie, migliaia di voci di donne. Rosaria Langellotto sente e spera di poter raccontare la fragilità, la forza, la magia, la verità di ogni donna che incontrerà nel suo cammino infinito verso l’arte.

Intervista a Rosaria Langellotto

Te lo ricordi il giorno in cui ti hanno scelta per il ruolo di Gigliola ne L’amica geniale?

Rosaria Langellotto: Mi ricordo quel giorno. Ero con le mie due migliori amiche. La notizia è arrivata in un modo totalmente inaspettato. Non ci credevo più, erano passati tanti mesi dai provini. Avevo dato per scontato che fossi stata esclusa. Improvvisamente, mi chiamano e mi dicono: ”Sei stata presa”. Ricordo di aver iniziato a saltare, correvo, urlavo. Poi, è arrivata mia nonna a chiedermi cosa fosse successo ed io le ho detto: ”Nonna, mi hanno presa”. Non ho metabolizzato quell’emozione assurda. Mi sembrava un sogno. Fino a quando non mi sono ritrovata sul set, non ho capito nulla di quello che era realmente successo.

In che modo hai costruito questo complesso personaggio e in che modo ti hanno aiutata i registi nel corso delle tre stagioni?

Rosaria Langellotto: Il mio personaggio è molto più complesso di ciò che sembra. Gigliola è una donna che possiede un mondo assurdo dentro di sé, una donna che reprime qualsiasi cosa. Ha un modo di essere pungente e quel suo stato è dettato dal suo continuo senso di oppressione. Costruire questo personaggio è stato un processo molto lungo. Ho studiato i libri di Elena Ferrante per quattro volte. Gigliola è una donna profonda che però indossa una maschera, imposta dalla società e dalle circostanze della vita. Di conseguenza, reprime ogni cosa. La cosa più difficile è stata quella di dover lavorare sul mondo interiore di Gigliola, una donna estremamente fragile che avrebbe meritato un futuro totalmente diverso. Daniele Luchetti e Saverio Costanzo mi hanno aiutata tanto. Tutti noi siamo stati costantemente seguiti sul set e abbiamo fatto un lungo percorso di prove, ricreando ogni momento dei nostri personaggi. Abbiamo lavorato sull’essenza dei personaggi. I registi erano sempre al nostro fianco ed erano sempre disponibili all’ascolto.

rosaria langellotto

Quale dono pensi ti abbia fatto Gigliola?

Rosaria Langellotto: Mi ha insegnato a guardare le persone in un altro modo. Gigliola ha una maschera ma è completamente diversa da ciò che appare. Per avvicinarmi a lei, ho superato quella maschera. Non l’ho giudicata e fare questo passo mi ha fatto capire che nel momento in cui incontri una persona, devi guardare oltre la sua maschera. Questo personaggio mi ha segnato tanto. Ho vissuto la condizione di una donna così distante da me. Mi ha fatto capire come vivevano le donne, come vivono ora. Studiamo continuamente la presenza marginale delle donne nel corso della storia a causa della furia degli uomini. L’attrice ha il compito di leggere una storia e di viverla. Diventi quel personaggio, vivi quella donna.

Quale è stata la scena più difficile che hai dovuto girare?

Rosaria Langellotto: La scena più difficile ma anche quella più importante è presente nella terza stagione della serie. Il dialogo tra Gigliola ed Elena. Ho studiato il monologo di Gigliola fin da quando ho letto i libri. Quando ho letto per la prima volta quella scena, mi sono detta sin dalla prima stagione: ”Voglio fare questa scena”. Volevo realizzare quella scena per tanti motivi. In quel momento, Gigliola fa cadere la sua maschera. Tutto il lavoro che c’era dietro viene rivelato in quel momento. Quella scena è, per me, la più bella e la più difficile. Ci sono state settimane intere di preparazione prima di girare. Abbiamo ricreato tutte le emozioni che la portano a quel momento, è stato un bellissimo lavoro, una grande sfida. Mi sono presa una grande responsabilità e quella sfida mi ha donato tanta fiducia, non ho avuto paura perché era una scena spontanea, naturale, un vero flusso di coscienza. Gigliola è ancora dentro di me. Penso che non andrà mai via.

Quali sono le donne che speri di raccontare in futuro?

Rosaria Langellotto: In realtà, mi piacerebbe raccontare tutte le donne. Ogni donna ha delle fragilità e dei poteri. Le donne sono eroine. Non mi limiterei a raccontare un solo tipo di donna. La storia di ogni donna ha il diritto di essere raccontata. Ognuna di noi affronta delle sfide, nella vita, che gli uomini non possono capire; ognuna di noi ha delle caratteristiche così diverse eppure siamo tutte uguali e vicine. Come attrice, voglio raccontare le donne più disperate e incasinate. Ho voglia di raccontare le guerriere, le donne che agiscono nell’ombra ma sfidano tutti. In futuro, mi piacerebbe interpretare il ruolo di una madre che lotta per i propri figli. E sai perché? Perché vorrei restituire qualcosa a mia madre, lei rappresenta il simbolo dell’essere donna. Mia madre è la donna più forte che esista al mondo. Se potessi, le ridarei indietro tutto quello che ha fatto e fa continuamente per noi.

 

Foto di Raffaello Paparo
Videographers: Domenico Piccolo e Ciro Meglio
Creative Director: Valentina De Brasi
Si ringrazia La casa al mare di Nerano e Antonio Palermo per l’ospitalità

 

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