La ragazza più fortunata del mondo: il film Netflix con Mila Kunis è tratto da una storia vera? Ecco l’esperienza dell’autrice Jessica Knoll

La ragazza più fortunata del mondo: il film Netflix con Mila Kunis è tratto da una storia vera? Ecco l'esperienza dell'autrice Jessica Knoll
Cr. Sabrina Lantos/Netflix © 2022.

La ragazza più fortunata del mondo (Luckiest Girl Alive) è il nuovo film di Netflix con protagonista Mila Kunis. La pellicola è diretta da Mike Barker ed è tratta dall’omonimo romanzo di Jessica Knoll. Il film narra la storia di Ani FaNelli, una newyorchese dalla lingua tagliente che sembra avere tutto: un ambito posto di lavoro in una rivista patinata, un guardaroba all’ultima moda e nozze da sogno all’orizzonte. Ma quando il regista di un documentario crime la invita a raccontare la sua versione dello scioccante episodio vissuto da adolescente presso la prestigiosa Bradley School, Ani è costretta a rivivere una cupa verità che minaccia di distruggere la vita che si è meticolosamente costruita. Nel cast troviamo anche Finn Wittrock, Chiara Aurelia, Scoot McNairy, Thomas Barbusca.

La ragazza più fortunata del mondo: il film Netflix con Mila Kunis è tratto da una storia vera? Ecco le parole dell’autrice Jessica Knoll

La ragazza più fortunata del mondo: il nuovo thriller di Netflix con Mila Kunis è tratto dal romanzo di Jessica Knoll
Cr. Sabrina Lantos/Netflix © 2022.

Il libro La ragazza più fortunata del mondo (Luckiest Girl Alive) ha conquistato i lettori nel 2015, vendendo più di 450.000 copie. La storia è di finzione ma è anche parzialmente basata sull’esperienza personale dell’autrice Jessica Knoll, un fatto che il pubblico ha appreso dopo un anno dall’uscita del libro. Infatti, nel marzo 2016, Knoll ha scritto un saggio per la newsletter femminista online Lenny Letter, intitolato What I Know, rivelando che lo stupro di gruppo commesso su Ani era basato sulla sua esperienza traumatica che aveva vissuto all’età di 15 anni.

Jessica Knoll ha scritto: «La mia rabbia è il monossido di carbonio, che si lega al dolore, all’umiliazione e al dolore, rendendoli impotenti. Quando mi incontri, non sai mai quanto io sia arrabbiata. Come Ani, a volte mi sento come una bambola a molla. Gira la mia chiave e ti dirò cosa vuoi sentire. Sorriderò al momento giusto. La mia rabbia è inodore, incolore e insapore. È completamente tossico». E queste sono proprio le parole che Mila Kunis pronuncia in una delle scene finali del film Netflix. Sebbene la scrittrice non abbia sperimentato in prima persona l’esperienza di una sparatoria a scuola, i dettagli schiaccianti dello stupro, raccontati nel libro e nel film, provenivano proprio dal suo personale dolore.

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