Intervista ad Alessandra Mantice: «Recitare in Filumena Marturano é un sogno che si realizza»

Intervista ad Alessandra Mantice: «Recitare in Filumena Marturano é un sogno che si realizza»

Dopo aver debuttato nel film La santa piccola di Silvia Brunelli, la giovane Alessandra Mantice é approdata in TV con Filumena Marturano per la regia di Francesco Amato. La promettente attrice recita così accanto a Massimiliano Gallo e Vanessa Scalera in una storia senza tempo che racconta i legami umani ed il caos dei sentimenti.

Intervista ad Alessandra Mantice: «Recitare in Filumena Marturano é un sogno che si realizza»
Simone De Sena

Benvenuta, Alessandra. Sei nel cast di “Filumena Marturano” diretto da Francesco Amato. Come descriveresti il tuo personaggio?

Alessandra Mantice: Lucia è la giovane governante di casa Soriano e sotto sta alla cameriera più grande Rosalia che la comanda a bacchetta per fa sì che sia tutto perfetto per Filumena, la donna di casa. Lucia è molto peperina, adora i ragazzi della sua età. Si annoia quando deve lavorare ma le piace molto interessarsi alle vicende della famiglia Soriano.

In che modo ti sei preparata per affrontare quest’opera, senza tempo?

Alessandra Mantice: Era sempre stato uno dei miei più grandi sogni interpretare un personaggio scritto da Eduardo De Filippo. Da un po’ di tempo, stavo leggendo le sue opere, poi è capitata quest’occasione a pennello e in verità quando sono stata scelta ho iniziato a guardare tutti i giorni su Rai play le sue commedie e questo credo mi abbia aiutata ad entrare nella sua magia.

Cosa ti resta, nel cuore e nella mente, dopo questa esperienza?

Alessandra Mantice: Mi resta nel cuore e nella mente sicuramente il privilegio di aver avuto l’occasione di interpretare un personaggio di un’opera di De Filippo. Per noi napoletani é sacro. E poi ho avuto il piacere di conoscere Francesco Amato che oltre ad essere un regista bravissimo, è una una persona meravigliosa. Francesco ha un incredibile amore e un grande rispetto per Eduardo. La casa dove abbiamo girato a Piazza del Gesù era vuota, non aveva nulla di casa Soriano, le pareti erano bianche e noi siamo stati lì per una settimana provare perché Francesco ci teneva molto che anche noi oltre ai protagonisti vedessimo la casa per sentirla nostra; ci ha mostrato tutte le stanze. Ed è stato, per me, magico vedere quella casa prendere vita. Ci sono tornata dopo il film per un workshop, sono entrata in quell’appartamento, la porta era aperta e la casa era vuota, non c’era più nulla però ho chiuso gli occhi e mi sono riaffiorati nella mente tutti i ricordi. L’odore di quella casa ormai sarà sempre qualcosa di familiare per me.

Come é stato condividere il set con Vanessa Scalera e Massimiliano Gallo?

Alessandra Mantice: È stato bellissimo condividere il set con loro. Mi sentivo così intimorita all’inizio perché erano tutti più grandi mentre sul set del film “La santa piccola” eravamo quasi tutti ragazzi. Ma devo dire che Massimiliano e Vanessa, Nunzia e Marcello sono stati super gentili e simpatici. Nel periodo di prove, molto spesso, finivo prima e potevo andare a casa ma ero così felice di essere lì che rimanevo a guardare le loro prove perché sapevo che così avrei potuto imparare tanto. Nunzia è stata molto cara con me e quando avevo bisogno di consigli lei era sempre lì a darmeli.

Intervista ad Alessandra Mantice: «Recitare in Filumena Marturano é un sogno che si realizza»
Jakub Hrab

Sei approdata su Netflix con La Santa Piccola. Cosa rappresenta, per te, quella pellicola?

Alessandra Mantice: La santa piccola è qualcosa di speciale. È stato il mio primo film quindi provo un mix di emozioni difficili da descrivere ma molto forti. Il rapporto con Silvia Brunelli, la regista, è un rapporto molto speciale. Le ho raccontato cose di me molto personali e le ho raccontate a lei perché mi sentivo così serena e tranquilla nel portelo fare. È stato un film che ho aspetto per un anno e mezzo circa, avevo una voglia assurda di farlo. Dovevamo girarlo ad aprile 2020 poi a causa del Covid è slittato a settembre 2020, poi di nuovo. Pensavo che non arrivasse mai quel giorno tanto desiderato e invece poi il 7 aprile 2021 sono iniziate le riprese e la prima scena era proprio la mia. Con La santa piccola siamo andati tutti al Festival di Venezia. Mi sembrava di vivere un sogno, lo ricordo ancora come se fosse un capitolo diverso della mia vita, troppo magico per essere vero. Sarò per sempre grata a Silvia per aver creduto in me e avermi dato l’occasione che ha permesso di farmi vedere dalle persone anche nel mondo del cinema.

Quando hai capito che avresti voluto fare l’attrice? Te lo ricordi il momento esatto in cui hai pensato: non avrò nessun piano B?

Alessandra Mantice: Ho capito di voler fare l’attrice all’età di sei anni quando iniziai, dopo una recita vista a scuola, ad imitare una pescivendola. Inventai perfino il monologo intero e lo facevo sentire a tutti, organizzavo spettacoli nel viale di casa mia. Anni dopo ho capito che in realtà imitavo Sophia Loren in “Pane, amore e…” di Dino Risi. Non ho mai voluto un piano B. All’età di dieci anni, i miei genitori mi hanno iscritta ad un corso di recitazione a Napoli proprio perché non volevo fare altro che recitare. Sto continuando a studiare e a lavorare anche in teatro. Spero di non aver mai modo di pensare ad un piano B…Me lo auguro perché la recitazione mi rende felice e libera.

Che posto occupa il teatro nel tuo processo di crescita artistica?

Alessandra Mantice: Il teatro è il mio pane quotidiano. Quasi tutti i giorni c’è qualcosa da fare al Teatro Nest, la mia seconda casa. Siamo sempre in movimento, facciamo laboratori per continuare ad imparare e crescere e creiamo spettacoli. Ultimamente siamo stati a Praga, al Divadlo Archa, con una spettacolo “Perché non io” con la regia di Jana Svobodove e poi sono stata al Teatro Acacia con “Bufali e Liune”, uno spettacolo con la regia di Giuseppe Miale di Mauro.
Il teatro ha un potere, per me: quello di arricchirmi anche umanamente oltre che artisticamente.

Quali sono le persone che ti ispirano, ogni giorno, nel tuo mestiere e nella tua vita?

Alessandra Mantice: Non ho ancora un’icona per eccellenza ma oltre ad essere ispirata dai grandi attori, mi ispirano le persone, le osservo molto. Cerco di prendere di tutto da loro perché immagino che possano servirmi per interpretare dei personaggi.
Nella mia vita, oltre alla mia famiglia, l’ispirazione la prendo sicuramente dalle persone con cui lavoro, che mi dedicano il loro tempo e mi danno consigli preziosi.

Chi sarà Alessandra nel futuro? Sogni e speranze:

Alessandra Mantice: Non so chi sarà Alessandra ma spero di rimanere come sono ora. Sensibile. Mi auguro di esserlo per sempre e di non perdere mai la mia fragilità, di tenerla stretta e farne un punto di forza e mai di debolezza. Sogno di fare l’attrice sempre. Interpretare tanti personaggi per vivere tante vite in una sola.

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