Raccontare, fermare il tempo, dipingere un quadro attraverso lo sguardo e comunicare l’attesa e i pensieri di chi aspetta un incontro con le emozioni. Raffaello Paparo realizza una serie di delicati scatti per Francesca Montuori, la giovane attrice napoletana reduce dal successo della terza stagione de L’amica geniale. Le fotografie sono state scattate nella splendida cornice di Borgo Contessa Iolanda, a Casertavecchia. Lo shooting è stato coordinato dalla Creative Director Valentina De Brasi.
Raffaello Paparo racconta così le foto di Francesca Montuori: «Sul set, si é creata sin da subito una grande sintonia. Francesca Montuori si prestava al mood della location, un meraviglioso casale. L’attrice si é concessa con molta naturalezza alle mie indicazioni, aggiungendo il suo elegante tocco agli scatti e alla narrazione. Grazie alla sintonia che si é creata tra di noi, all’armonia del posto e all’attrice pronta a raccontarsi, abbiamo creato un’atmosfera misteriosa di aspettativa. In ogni immagine, Francesca attende l’arrivo di qualcuno che aspetta da tanto. Quel senso di attesa si fa, pian piano, sempre più concreto tra pensieri e sguardi intensi. Il fil rouge della nostra storia diventa così l’attesa di una giovane donna che aspetta una persona sconosciuta che, da un momento all’altro, busserà alla sua porta, pronto ad amarla. Una volta che si sono ricongiunti, la donna continua a pensare a quell’incontro fugace tra le stanze della sua dimora. Sono un grande amante delle foto in pellicola e non ho esitato ad usarla per questo progetto, a mio parere bellissimo. Il mio amore per la pellicola è dato dalla possibilità che essa mi dà di catturare la luce e il tempo in maniera tangibile e di creare foto dall’essenza eterna».
Sul set, erano presenti anche i videographers Domenico Piccolo e Ciro Meglio che hanno raccontato il loro vissuto di quella giornata: «Essere sul set e lavorare insieme al team sul tema dell’attesa, ci ha dato lo spazio giusto per esprimere, attraverso le immagini in movimento, quello che Francesca Montuori stava costruendo, passo dopo passo, grazie a Raffaello Paparo. In ogni movimento, c’é la sensazione e la necessità di voler afferrare quegli attimi per riprovare i sentimenti vissuti di un incontro che si aspettava da sempre».