Don’t Worry Darling, Olivia Wilde supporta Florence Pugh contro i media: ”Le donne del film sono state messe l’una contro l’altra”

Don't Worry Darling, Olivia Wilde supporta Florence Pugh contro i media: ''Le donne del film sono state messe l'una contro l'altra''
La Biennale, ph di Giorgio Zucchiatti

In una recente intervista ad Elle, Olivia Wilde ha confidato la sua delusione per il modo in cui il suo film Don’t Worry Darling sia stato “ridotta al minimo, in piccoli punti TikTok”. La pellicola vede come protagonisti Florence Pugh e Harry Styles. Nel cast troviamo la stessa Wilde, Gemma Chan, KiKi Layne e Chris Pine. Nel thriller psicologico audace e visivamente sbalorditivo, Alice (Florence Pugh) e Jack (Harry Styles) hanno la fortuna di vivere nella comunità idealizzata di Victory, la città realizzata da un’azienda sperimentale che ospita, assieme alle loro famiglie, gli uomini che lavorano al progetto top-secret Victory.

Secondo alcune voci, Olivia Wilde e Florence Pugh avrebbero litigato durante le riprese del film. Florence Pugh sarebbe stata frustrata dall’atteggiamento di Olivia Wilde sul set. La regista sembrava essere assente o distratta dalla sua relazione con Harry Styles. La loro relazione d’amore sarebbe nata proprio durante le riprese del progetto. Ma nel corso delle settimane, Olivia Wilde ha definito la speculazione davvero sessista.

Durante l’intervista, Olivia Wilde ha parlato di come i media e gli spettatori l’abbiano messa contro Florence Pugh, affermando: «Questo film sta cercando di porre grandi domande. Essere una figura nota da un po’… mi rende ben equipaggiata. Ma significa anche che sei sotto un diverso tipo di microscopio. Tutto ciò ha portato la mia attenzione ai media e al modo in cui mettono le donne l’una contro l’altra. È scioccante vedere così tante falsità su di te scambiate come fatti. Florence ha fatto un commento molto saggio sul fatto che non abbiamo fatto un reality show. E mi piace che la metta così, perché è come se il pubblico in generale pensasse che se stai facendo qualcosa che stai vendendo al pubblico, in qualche modo hai accettato che la tua vita sarà fatta a brandelli da un branco di lupi. No, in realtà non fa parte del nostro lavoro. Non è mai stato così».

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