Maggie Gyllenhal debutta alla regia con The Lost Daughter, la pellicola tratta dal romanzo di Elena Ferrante dal titolo La figlia oscura. Olivia Colman, Dakota Johnson e Jessie Buckley sono le protagoniste di un’intensa storia sull’essere donne e madri nel mondo.
Durante un panel di The Lost Daughter all’evento Film Independent in West Hollywood, Dakota Johnson ha parlato dell’importanza di essere diretta da un’attrice e da una regista come Maggie Gyllenhaal, affermando:
«Non ho mai avuto un’esperienza del genere nella mia carriera. Sono stata diretta da una donna come Maggie Gyllenhaal, un’attrice che sa cosa si prova ad essere un attore che recita. Sul set, nulla doveva essere manipolato. Tutti noi eravamo al sicuro e potevamo esplorare tutte le versioni estreme di noi stessi, di ogni cosa. Potevamo diventare super teneri, morbidi, arrabbiati. Ho provato molte emozioni e mi sono detta: ‘Oh mio Dio, la gente penserà che sono una persona orribile o che interpreto una madre orribile’. Ma Maggie mi ha fatto sentire al sicuro. Ora penso che questa esperienza sia la cosa più grande che mi sia successa».
Poi, ha raccontato: «Nei film, vediamo sempre diversi attori interpretare gli stessi personaggi. Ma sappiamo che non sono la stessa persona. E Maggie ha reso possibile tutto questo senza costringere nessuno a sembrare uguale all’altro».
In occasione dell’evento Deadline Contenders Film Los Angeles, Dakota ha dichiarato: «Maggie sa cosa si prova ad essere un’attrice che recita, soprattutto quando il tuo corpo è così in mostra. Lei ha creato un ambiente profondamente sicuro in modo che io mi sentissi libera, al sicuro, trattenuta e supportata, facendo cose davvero estreme. Non era una follia, non era strano. Tutto era totalmente umano».
Foto di apertura MVFF44 Photo © Tommy Lau Photography