Raccontare Maid diventa difficile, perché una serie del genere va vista, assorbita, attraversata. E quando la attraversi, incontri una giovane donna di nome Alex e la sua bambina. Incontri il loro dolore, quella solitudine silenziosa, quella speranza che trattengono, con forza, all’interno dei loro grandi occhi, in quegli sguardi paurosi ma vicini, che si fanno forza a vicenda. Margaret Qualley è la protagonista di Maid, la serie ispirata all’autobiografia di Stephanie Land dal titolo ‘Donna delle pulizie. Lavoro duro, paga bassa e la volontà di sopravvivere di una madre’. Con una determinazione incredibile ed una trasparenza tangibile, la Qualley costruisce e tesse un essere umano, tagliato in mille pezzettini, che subisce una violenza continua da parte del compagno. Un giorno, sfinita ed esausta, Alex scappa con la sua bambina, sfugge da quella crudeltà insensata e ingiustificata che, ogni giorno, sempre di più la intrappola, la fa scomparire nel buio infinito. Da quella fuga inizia un viaggio incredibile, fatto di costruzione e fatica, impegno e verità.
Alex inizia a lavorare come cameriera per varie signore americane facoltose. La sua dedizione e il suo sudore sono i tasselli indispensabili per costruire un futuro migliore per lei e la sua piccola. Perché un futuro migliore c’è, deve esserci per chi sceglie di rompere le barriere, per chi abbatte la violenza per vivere d’amore.
Maid, prodotto amorevolmente e sinceramente da Margot Robbie, è una serie necessaria da dover guardare. Racconta la violenza, in modo crudo e devastante. Ci mostra una povertà ingiusta e infinita. Ci fa osservare la malattia mentale. E poi, stringendoci la mano con una stretta sicura, Margaret Qualley ci fa respirare quell’aria di indipendenza, di libertà, di aspirazione ed emancipazione che ogni donna merita di conquistare. Questa serie è un viaggio indispensabile di un essere umano che tenta, con tutto il suo corpo, di rinascere. Finalmente.
Margaret Qualley racconta la sua Alex in Maid
In una recente intervista a Collider, Margaret Qualley ha descritto così la sua Alex:
«Penso di essere stata la più entusiasta di avere l’opportunità di interpretare una mamma perché non sono certamente una madre e quella mi è sembrata una vera sfida. Non avevo mai avuto l’opportunità di farlo. E poi, ero anche la più spaventata. Credo molto in Alex. Non so chi non lo farebbe. È così incredibilmente forte, ambiziosa e gentile. Non ho dubbi che continuerà a combattere».
Quando una serie come Maid riesce a scombussolarti la mente, è capace di scuotere la tua anima e bagnarti il viso di lacrime decise, sta facendo quello che ogni serie dovrebbe fare sempre: far incontrare l’arte con il realismo.
Sì, anche tu, guardando questa storia hai pensato che ogni battaglia di Alex, ogni vittoria di Alex é stata e sarà un po’ anche la nostra.