Johann Wolfgang von Goethe diceva che: Senza vedere la Sicilia non si può capire l’Italia. La Sicilia è la chiave di tutto. L’attore Gabriele Gallinari conosce l’essenza della Sicilia e la porta con sé nella sua valigia d’attore. Palermitano di nascita, si trasferisce a Milano dove si laurea in Economia. Ma la sua vita è destinata alla recitazione. Nel 2009, si diploma presso la Scuola di Recitazione dello Stabile di Genova e in quello stesso anno, debutta al cinema con Mendel, the gardener of God con Christopher Lambert. Nel 2010, arriva un piccolo ruolo in The Tourist del premio Oscar Florian Henckel von Donnersmarck con protagonisti Jonny Depp e Angelina Jolie. Adesso, Gabriele Gallinari è il barone Giustino Fortunato nel western Il mio corpo vi seppellirà di Giovanni La Parola. La pellicola è disponibile sulle piattaforme Apple tv, Google Play, YouTube, Amazon, Chili, Timvision, Rakuten, Infinity.
In che modo ti sei avvicinato al barone Giustino Fortunato ne Il mio corpo vi seppellirà?
Gabriele Gallinari: Sono molto felice di questo progetto. Sto ricevendo tanti bei messaggi, le persone sono felici di vedere un film molto diverso da ciò che si vede solitamente. Il mio personaggio era uno statista, realmente esistito. Il barone era un uomo molto noto all’epoca. Il regista Giovanni La Parola ha voluto dare a questo personaggio un tocco diverso, rispetto alla storia. Nel film, Giustino Fortunato è un grande cialtrone. Mi fa molta simpatia. Ho vissuto un incontro fortunato con questo personaggio. Non è sempre così. Quando ti approcci ad un ruolo che devi interpretare, avviene un incontro, come quando conosci una persona che può colpirti oppure no. In lui, ho ritrovato tante cose del mio essere siciliano, della mia infanzia. Ho rivissuto anche un certo tipo di ironia di un vecchio amico di mio padre. Questo personaggio è come se avesse riacceso la mia fantasia. Sai, a volte, la fantasia si spegne un po’. Ed è stato bellissimo poterlo interpretare.
Il film è stato definito un western al femminile. Che ne pensi di questa definizione?
Gabriele Gallinari: Il mio corpo vi seppellirà racconta di queste donne brigantesse molto forti. Sono figure femminili che hanno vissuto una vita difficile e hanno subito, probabilmente, delle violenze da parte degli uomini. Ognuna di loro, all’interno del film, ha un passato che le rende in questo modo. Per me, rappresenta non solo un western al femminile, ma anche un progetto di emancipazione femminile. Le brigantesse trovano il coraggio di farsi giustizia da sole e di riprendere in mano la loro vita. Si sottraggono a degli uomini padroni. Siamo abituati a vedere soltanto film di western al maschile, questo film è una grande novità.
Cosa porti della tua Sicilia all’interno della tua arte?
Gabriele Gallinari: La Sicilia la porto con me, sempre. Credo di avere una sorta di ironia che arriva proprio dalla mia terra. Mi abbatto difficilmente, cerco sempre di reagire ad ogni difficoltà. E questa qualità me l’ha sicuramente trasmessa la Sicilia. Noi siciliani siamo una popolazione resistente.
Nella tua carriera, emerge il film The Tourist, dove hai recitato accanto ad Angelina Jolie e Johnny Depp. Che ricordi hai del set?
Gabriele Gallinari: Ho vissuto un’esperienza davvero incredibile, proprio il giorno del mio compleanno. Angelina Jolie e Johnny Depp sono due artisti con una grande professionalità. Non hanno mai avuto bisogno di tirarsela per mostrare il loro valore. Sono due persone molto disponibili. Durante le pause, tra una ripresa e l’altra, ho chiacchierato con Depp che mi ha raccontato qualcosa dei suoi figli. Lo ricordo ancora con grande felicità.
Da quell’esperienza ad oggi, sei sicuramente cambiato. Quali sono le consapevolezze che senti di aver ottenuto come artista ed essere umano?
Gabriele Gallinari: Sono successe così tante cose nella mia vita da quel giorno in poi. Inevitabilmente, sono diverso rispetto a dieci anni fa. Questa diversità me la porto nel lavoro e nella vita, ogni giorno. Ho compreso che per diventare bravi, bisogna studiare e lavorare. Il lavoro è una palestra. La palestra va fatta con continuità. C’è bisogno di tanta pratica per diventare dei bravi attori. Rispetto al passato, vivo il mio lavoro con meno ansie. Quando prepari un personaggio e studi attentamente, nel momento in cui lo porti in vita, devi semplicemente lasciarti andare. Non c’è bisogno di calcare la mano e di spingere, se hai lavorato bene sul ruolo che ti viene affidato. Tutto diventa più naturale. Ogni cosa che hai fatto, viene fuori e ti si legge sul viso, senza il bisogno di evidenziarla.
Quali sono le serie che ti affascinano maggiormente, in questo periodo?
Gabriele Gallinari: Ho iniziato a seguire queste meravigliose serie americane con storie e sceneggiature pazzesche, circa due anni fa. Ho amato Breaking Bad e The Queen’s Gambit, per esempio. Anya Taylor – Joy ha uno sguardo così potente. Sono molto appassionato della serie The Crown. Trovo che la recitazione sia sublime. Non so come facciano tutti loro ad essere così meravigliosamente bravi. Sono impazzito per Josh O’ Connor. Quando ho visto il suo modo di interpretare Carlo, mi veniva da abbracciarlo continuamente. Ho trovato la sua recitazione commovente. Queste serie ci stanno salvato. Quanto ci hanno confortato, in questo anno di chiusura totale. Nel momento in cui la tua libertà ti limita, hai a disposizione delle storie del genere che, in qualche modo, liberano la tua persona. Vivere determinate storie, libera la tua immaginazione e ti permette di uscire fuori di casa.