La musica rock in Italia ha ancora tanto da dire. Ne sono testimoni i Gadjos, la band pugliese che sta facendo parlare di sé grazie alla recente uscita del nuovo singolo dal titolo L’impossibile. Fondato nel 2006 dal cantante e autore Luca Raguseo, il gruppo è composto anche da Bianca Lovero alla chitarra, Nico Lacerenza alla batteria e Giuseppe “JayJay” Inchingolo al basso.
Luca ha iniziato la sua carriera con l’unico obiettivo di cantare e suonare dal vivo la musica che scriveva. Poco più che ventenne, mise in piedi una formazione di coetanei con un background musicale molto vario. Appassionato da sempre della musica Rock sia italiana che internazionale, ha dedicato la sua intera attività artistica ala band: “Ho sempre trovato nei Gadjos il miglior antidoto per neutralizzare il veleno che portavo dentro verso il mondo e le sue contraddizioni. Ne ho fatto un punto di forza: la musica mi ha reso un essere umano migliore”.
Il gruppo vanta un’intensa attività di esibizioni dal vivo, nonché la pubblicazione di due album e un EP. Quest’ultimo, pubblicato nel 2021, prende il nome dal brano L’influencer, un singolo che è uno sguardo malizioso sull’economia delle community dei social e dei personaggi che le creano. L’interesse nei confronti dei Gadjos è cresciuto dopo che a settembre sono stati finalisti sul palco dell’Ariston a Sanremo Rock con il brano Rockdown, arrangiato appositamente per la kermesse musicale. Un’esperienza che è valsa al gruppo l’attenzione del produttore discografico Ettore Diliberto, a capo dell’etichetta ET-Team. Con lui si interessa ai Gadjos anche Francesca De Bonis, anche lei nel gruppo ET-Team, cantante e regista molto attiva. Grazie alla collaborazione con l’etichetta è nato il singolo L’impossibile, una struggente ballata rock che parla di due anime affini che si soccorrono a vicenda in un mondo popolato da persone smarrite. “L’Impossibile non è una canzone d’amore”, commenta Luca, “ma un’introspettiva molto più intima che ha come soggetti due persone, le quali però possono anche rappresentare un gruppo più ampio. Dove c’è unità, c’è empatia. È lì che si trova la vera umanità.”
La storia dei Gadjos è affine a tanti artisti italiani, formati dalle difficoltà di ritagliarsi uno spazio in un ambiente molto difficile perché pieno di talenti. Il percorso che conduce dalle sale prove improvvisate alla pubblicazione della propria arte musicale è molto più arduo di ciò che appare agli occhi dei non addetti ai lavori. Ma i componenti del gruppo sono molto
motivati e confidenti nella strada che stanno percorrendo. Bianca parla delle motivazioni dietro al suo forte coinvolgimento nel progetto artistico: “Al di là della tecnica e della conoscenza musicale, c’è una forte alchimia e un flusso di energia intangibile che ci trascina tutti verso la stessa direzione. Questa non è una cosa che si può improvvisare o costruire a tavolino. Noi crediamo in noi stessi e chi ci segue lo percepisce”.
JayJay è entusiasta dell’attività del gruppo: “Io e Nico siamo amici da tanto tempo, abbiamo suonato per anni insieme, e conoscevo anche Bianca, ma Luca mi era completamente sconosciuto, nonostante in zona avesse una certa fama. Ricordo ancora il primo live insieme: sono stato travolto da un’energia e una presenza scenica come poche volte nella mia vita da musicista. Non ci è voluto molto per convincermi a tuffarmi a occhi chiusi in questa avventura”. In un mercato musicale in cui la musica viene sempre più prodotta esclusivamente al computer, Nico parla dell’essere musicista nel nuovo millennio: “Anche la musica realizzata integralmente con un software può trasmettere emozioni, ma ad essa manca qualcosa: un piccolo accento, una variazione di dinamica, la vibrazione di una corda o di una pelle sono le sfumature che solo un essere umano con il proprio strumento può far trasparire. Non rinunceremo mai all’emozione dell’esibizione dal vivo che deriva da questa differenza”.
E per il 2023 i Gadjos sono più carichi che mai: “Abbiamo un obiettivo: riportare la musica rock nella sua reale dimensione, quella delle esibizioni dal vivo”, dichiara entusiasta Luca. “Che siano piccoli o grandi stage, la musica che produrremo sarà il messaggio che trasmetteremo con i decibel degli amplificatori e il sudore delle nostre fronti. E in un’epoca di ‘dirette’ social, la nostra miglior diretta sarà sempre il prossimo concerto che faremo”. L’Impossibile sarà pubblicata in radio e sulle principali piattaforme digitali entro la fine di gennaio. E noi non possiamo fare altro che augurare un grande in bocca al lupo a questi
promettenti rockettari per la loro carriera musicale.