In una recente intervista a British Vogue, Sienna Miller ha confessato che un produttore la mandò a quel paese dopo che l’attrice chiese di essere pagata quanto il suo co-protagonista. La star chiedeva semplicemente una parità di retribuzione per una produzione di Broadway ma ha affermato che le veniva “offerto meno della metà” di quello che veniva offerto al suo collega attore. Durante l’intervista, Miller non ha voluto nominare il nome del progetto ma ha così raccontato cosa è successo: «Ho detto al produttore, che era estremamente potente, che non si trattava di soldi, ma di equità e rispetto, pensando che sarebbero tornati e avrebbero detto: ‘Certo, certo’. Ma non l’hanno fatto. Mi hanno solo detto: ‘Vaffanculo allora’».
Dopo quanto accaduto, Sienna Miller ha rivelato: «Mi sentivo malissimo con me stessa e imbarazzata ma alla fine è stato un “momento cruciale”. Mi sono resa conto che avevo tutto il diritto di essere ugualmente pagata per il lavoro che avrei svolto. Adesso, gli attori, che sono 10 anni più giovani di me, hanno la parola ‘no’ nel loro vocabolario in un modo che io non avevo prima. Ora se dici: “Non mi sento a mio agio” di fronte a qualsiasi dirigente, hanno paura. Sei incluso in una conversazione sul tuo livello di comfort. Sta cambiando tutto».
In passato, Miller ha anche dovuto fare i conti con una retribuzione disuguale durante la realizzazione di 21 Bridges, il thriller poliziesco del 2019 in cui ha recitato accanto a Chadwick Boseman. Dopo la morte di Boseman nel 2020, Miller ha rivelato che Boseman le aveva riassegnato parte del suo stipendio per assicurarsi che fosse equamente pagata: «Mi disse: ‘Quello che hai fatto è stato straordinario e ha significato il mondo’. È venuto da me quando abbiamo finito e mi ha detto: ‘Sei stato pagata per quello che meritavi’».