Margherita Mannino è nel cast de Il grande giorno, il film diretto da Massimo Venier con Aldio, Giovanni e Giacomo. La pellicola racconta la storia di una lunga amicizia, messa in discussione durante un matrimonio. In una grande villa sul lago di Como, si accingono i preparativi per le nozze di Elio e Caterina, pronti a celebrare il giorno più bello della loro vita e anche quello dei loro genitori, in particolare dei padri Giovanni e Giacomo. I due sono amici d’infanzia, hanno frequentato le stesse scuole e condiviso ogni cosa, dall’azienda familiare Sagrate Arredi fino alle vacanze. Ora il matrimonio tra i rispettivi figli va ulteriormente a confermare questa amicizia di lunga data, indissolubile e fraterna.
Benvenuta, Margherita. Come descriveresti Il grande giorno?
Margherita Mannino: Questo è un periodo molto difficile e buio, per molti aspetti, e Il grande giorno è un film che strappa un sorriso. C’è sempre bisogno di un momento di respiro e di riflessione quando si guarda un film. Questa commedia è dolceamara. Si ride ma si affrontano tanti temi importanti e si riflette sulle relazioni tra le persone, tra le famiglie allargate. Parliamo dei legami più intimi tra le persone che si conoscono e si dovrebbero conoscere di più e con cui passiamo la maggior parte del nostro tempo.
E la tua Caterina che personaggio rappresenta?
Margherita Mannino: Caterina ha una grande voglia di vivere, è una donna solare. Sai, è cresciuta con un padre sempre molto presente che c’è sempre stato per lei. Sua madre, ad un certo punto, ha scelto di andare via per inseguire i suoi sogni, il suo percorso, la sua indipendenza. E così Caterina ha vissuto con la sua matrigna e costruisce con lei un rapporto molto forte. Caterina è in una fase della sua vita in cui ha superato qualsiasi attrito di figlia nei confronti dei genitori. Ha superato tante cose per creare un equilibrio dove vuole bene e basta ai suoi genitori e sceglie di prendere le cose belle delle persone che ha intorno. Come spesso capita, questa ragazza è caricata dalle aspettative e non vuole deludere nessuno.
Mi colpisce molto questo aspetto del carattere di Caterina che spera di non deludere nessuna persona che ha intorno.
Margherita Mannino: Sì, assolutamente. I nostri genitori ci vogliono vedere felici e spesso, immaginano per noi certe cose e certi standard per la nostra felicità e molti ragazzi non si ritrovano in alcuni cliché. Credo sia dura riuscire a rivelare alle persone che più amiamo che non vogliamo determinate cose per la nostra vita. Diventa difficile dire: ”Voglio cambiare lavoro, non voglio avere figli”. Quanto è difficile riuscire a dire, per esempio: ”Voglio fare l’attrice. Sono nata così”.
Ecco, quando hai capito che avresti fatto l’attrice? Hai mai avuto un piano B?
Margherita Mannino: Ho sempre avuto un piano B. Sarei diventata un avvocato se non avessi fatto l’attrice. Ho studiato legge. Ho capito di voler fare l’attrice dopo aver studiato all’Università. Poi, ho fatto l’Accademia e ho capito che recitare era la cosa che amavo di più. Diventare attrice significava intraprendere la strada più rischiosa, entrare in un mondo sconosciuto dove c’è molta precarietà. Mi sono trasferita a Roma, ho iniziato a lavorare e, con grande fatica, ho fatto ciò che volevo. Ho capito che non potevo fare a meno di questo lavoro. Ho realizzato che stavo bene solo quando recitavo. Sai, credo che sia stato inevitabile fare l’attrice.
Pensi che stia cambiando il mondo del Cinema nei confronti delle donne?
Margherita Mannino: Stiamo migliorando e potremmo migliorare sempre di più. Credo che si debba avere più spazio. A teatro, la maggior parte dei ruoli sono scritti per gli uomini. Guardando varie serie, riesco a notare degli interessanti personaggi femminili ma non vedo ancora la parità totale e mi auguro che, andando avanti, si possa migliorare. Non deve esserci nessuna forzatura ma avere dei ruoli femminili significa rappresentare la società in cui viviamo. Perché la nostra popolazione è fatta di uomini e donne. Bisogna cambiare le nostre abitudini, cambiare una società che è sempre stata incentrata sull’uomo. Mi piacerebbe arrivare ad una parità in modo naturale.