Lily James ha conquistato la sua prima candidatura agli Emmy 2022. L’attrice ha ricevuto la nomination nella categoria miglior attrice protagonista in una serie limitata o antologica grazie alla sua coraggiosa e toccante interpretazione ruolo di Pamela Anderson nella serie Pam & Tommy di Hulu. La serie ha ricevuto ben dieci candidature. Inoltre, Sebastian Stan ha ottenuto la candidatura come miglior attore protagonista per la sua interpretazione di Tommy Lee nella serie. La miniserie racconta la turbolenta storia d’amore tra Pamela Anderson ed il batterista Tommy Lee e lo scaldalo che li travolse. Alla coppia di novelli sposi venne rubato un video amatoriale, girato durante un loro rapporto sessuale. Il furto fu commesso da una persona che aveva accesso alla loro abitazione. Il video è stato, successivamente, pubblicato online.
Subito dopo la candidatura, Lily James ha parlato con Deadline, esprimendo le sue emozioni per tutte le candidature ottenute dalla serie e per quella di Sebastian Stan: «Sono così orgogliosa perché eravamo davvero coinvolti insieme e ci siamo sentiti così uniti nella nostra ambizione di provare davvero a fare qualcosa con questa storia. Quindi sono così felice e così elettrizzata che siamo entrambi in questa situazione folle. Lo rende decisamente migliore. Sono completamente sopraffatta e sono così felice per loro… sembra proprio un riconoscimento così bello e un incredibile onore».
Inoltre, l’attrice ha dichiarato: «Tutto ciò che volevamo fare era far luce su questa storia e rivelarla. È stato orribile quello che è successo a loro, e ogni secondo eravamo dalla parte di Pamela… Spero che sia stata accolta, ma al di là di ciò non potrei mai sapere come lei si sente, ma quelle erano le nostre intenzioni. Penso che tutti siano più aperti e preparati ad ascoltare queste storie e guardare ad esse e alla propria colpevolezza, che è la cosa più importante per me, stiamo guardando le cose che ci sono state insegnate da ragazze, le cose che sono state mostrate. Abbiamo sopportato quel comportamento per così tanto tempo ed è stato molto, molto tossico… quindi per me essere parte di una serie che ha esplorato queste tematiche e ha mantenuto lo slancio, è stato importante. Questa è stata una continua esplorazione di ciò che ho vissuto nel mio lavoro e con i media, e quindi penso che molto di questo lavoro sia nato dalla rabbia e dal tentativo di esaminarlo. Non stavamo cercando risposte, non stavamo girando un documentario, ma stavamo solo cercando di avere una prospettiva diversa su ciò che è accaduto in un momento cruciale per la cultura popolare».