A Los Angeles gli incendi non si fermano da più di una settimana. Mentre la città e i suoi abitanti affrontano perdite materiali e umane, il supporto reciproco diventa una guida per non perdersi nel reticolo di difficoltà e incertezze.
In questa conversazione con Giulia Lupetti, la produttrice e attrice romana trapiantata a LA ci racconta com’è trovarsi in prima persona ad affrontare un’emergenza in parte inaspettata, per l’estensione dei danni causati, ma anche rivelatrice di problematiche non nuove per il contesto statunitense.
Ciao Giulia, innanzitutto come stai?
Grazie per avermelo chiesto. Sto bene, anche se è difficile non sentirsi scossi da quanto sta accadendo. I primi giorni sono stati particolarmente complicati e strazianti: c’era tanta paura e un senso di incertezza generale. Mi è stato impossibile dormire, come molte altre persone qui. Fortunatamente la mia famiglia e io stiamo bene, ma ho amici e conoscenti che sono stati evacuati o che hanno subito gravi danni, o perso tutto ciò che avevano. È un periodo complesso, ma cerchiamo di restare positivi.
Come ormai sappiamo, Los Angeles è colpita da fortissimi incendi che stanno causando l’evacuazione di migliaia di persone, la distruzione di altrettante abitazioni e, purtroppo, anche alcune vittime. Com’è la situazione nella zona di Los Angeles in cui vivi?
Io attualmente mi trovo a Newport e sono rimasta qui quando sono scoppiati gli incendi. Inizialmente, la nostra casa a Sunset non era considerata a rischio, ma dal giorno alla
notte la situazione è cambiata: è stata dichiarata zona a rischio per il fuoco, che potevo vedere dalla mappa molto vicino alla casa. L’incertezza del sapere cosa sta realmente accadendo è difficile da gestire. Fortunatamente, gli incendi non hanno raggiunto la nostra abitazione.
La situazione è stata più drammatica per mia cognata, invece, che vive nei pressi di Palisades e Brentwood, due delle zone più colpite. È stata evacuata subito e, ancora oggi, le fiamme sono vicinissime a casa sua. A peggiorare le cose, venerdì sera la casa dei miei suoceri a Mountain Gate è stata interessata da un ordine di evacuazione immediato. Abbiamo dovuto aiutarli a lasciare la zona in pochi minuti, portando con noi solo l’essenziale. È stato davvero scioccante.
Non è la prima volta in cui la città è colpita da incendi. Eravate preparati, come comunità, ad un’emergenza di queste dimensioni?
È vero che Los Angeles affronta incendi ogni anno, ma un’emergenza di questa portata è qualcosa di straordinario. Le aree colpite non erano mai state interessate prima, il che ha preso tutti di sorpresa. Oltretutto ci sono stati molti fuochi tutti nello stesso momento in zone molto distanti tra loro.
Purtroppo, la preparazione non è stata sufficiente. I tagli al budget dei vigili del fuoco hanno avuto un impatto significativo, e in alcune zone, come Palisades, le riserve d’acqua erano vuote al momento dell’incendio. Inoltre, i forti venti hanno reso impossibile l’intervento aereo in alcune aree, complicando ulteriormente le operazioni di spegnimento.
I vigili del fuoco stanno lavorando incessantemente, ma ci sono ancora incendi attivi. Qual è la situazione nelle aree più colpite e cosa si prospetta per i prossimi giorni?
Le aree di Palisades, Eaton e Hurst rimangono in una situazione critica, nonostante il lavoro straordinario dei vigili del fuoco. Gli incendi non sono ancora del tutto sotto controllo, e nei prossimi giorni si prevedono venti ancora più forti, che potrebbero peggiorare la situazione. Le evacuazioni continuano e molte persone non sanno quando potranno tornare nelle loro case. C’è tanta speranza, ma anche molta incertezza.
Los Angeles è il fulcro dello show business americano e anche tu ne fai parte, essendo una produttrice e attrice con base a LA. Ovviamente il primo pensiero va alla salvaguardia delle vite, ma anche l’industria dello spettacolo ha subito uno scossone.
L’industria dello spettacolo ha subito inevitabilmente un rallentamento, soprattutto nelle aree più colpite. Alcune produzioni sono state sospese o posticipate. Al momento, è difficile pensare ad eventi come premi o festival, perché la priorità assoluta è la sicurezza delle persone.
Per quanto riguarda eventi futuri come le Olimpiadi del 2028, c’è già un dibattito su come queste situazioni possano influire sull’organizzazione, ma spero che Los Angeles riesca a dimostrare la sua resilienza e a superare questa crisi.
Un altro tasto dolente riguarda le compagnie assicurative, ancora una volta al centro di dure critiche. Infatti, molte assicurazioni sulle abitazioni non sono state rinnovate negli scorsi mesi proprio a causa dell’alto rischio incendio nell’area di Los Angeles. Come stanno affrontando la situazione le persone colpite?
Purtroppo è una realtà tristemente diffusa. Molte assicurazioni, inclusa quella di mia cognata, sono state revocate nei mesi scorsi, dal giorno alla notte senza una spiegazione . Questo ha lasciato tante famiglie completamente sole. La parte più straziante è che proprio le zone affette sono quelle che hanno perso l’assicurazione sull’incendio. Chi ha perso la casa non ha alcuna copertura o assistenza e si trova costretto a ricominciare da zero, senza alcun sostegno economico. È una situazione drammatica, non solo per i diretti interessati, ma anche per chi ha amici e familiari coinvolti: vedere i loro sacrifici andare in fumo è doloroso.
Inoltre, questa situazione sta generando una profonda insicurezza per il futuro della città. Non solo sarà difficile per molti fidarsi e ricostruire, ma le proprietà nelle zone colpite hanno subito un drastico calo di valore, anche se non sono state distrutte. Questo avrà un impatto significativo sul mercato immobiliare e sulle prospettive di investimento, alimentando ulteriormente le paure per ciò che potrebbe ancora accadere.
C’è tanta preoccupazione e apprensione: tu che la vivi in prima persona, puoi dirci come sta reagendo la città a questa emergenza?
Nonostante tutto, Los Angeles sta mostrando grande solidarietà. Molti stanno ospitando persone evacuate, ci sono tantissime raccolte fondi e tantissimo aiuto per animali e wildlife, c’è un grande senso generale di comunità che aiuta a non sentirsi soli. Tuttavia, il peso di questa tragedia è enorme. Ovviamente Los Angeles è una città recente, se paragonata alle nostre città italiane con secoli e secoli di tradizione; ma ci sono locali considerati storici, che erano qui da decenni, ormai distrutti.
Abbiamo perso interi quartieri, come Palisades, e molte parti storiche della città sono andate distrutte, tra cui Malibu che è quasi interamente rasa al suolo.
Non sarà facile ricostruire, ma credo che Los Angeles, con il supporto di tutti, riuscirà a rialzarsi. Per ora, però, la strada è ancora lunga.
Voglio cogliere l’occasione di questa chiacchierata per ringraziare profondamente tutti i pompieri, non solo quelli di Los Angeles, ma in tutto il mondo. Sono veri eroi, che ogni giorno affrontano situazioni estremamente pericolose con una dedizione e un coraggio straordinari. Qui, in questo momento, stiamo assistendo più che mai alla loro forza incredibile, e per questo meritano tutta la nostra gratitudine e ammirazione. Grazie di cuore anche per aver accolto la mia testimonianza.